domenica 16 gennaio 2011

Vivere a chilometro zero

Oggi molte persone sono concretamente autosufficienti: vivono di quello che producono, non sono dipendenti dalle logiche di mercato, costruiscono le case secondo criteri di sostenibilità, lavorano la terra senza danneggiarla… e in genere sono molto rilassate. Il documentario La Rivoluzione Bianca racconta questa storia.
Partire da un ortoFabio ha studiato cinema e oggi di lavoro fa il videomaker; Fatima, andalusa, è un perito agrario che si sta specializzando in ecologia. Viaggiando tra Spagna e Italia, gli autori raccolgono una panoramica di esperienze concrete. «Attraversiamo diversi livelli» ci raccontano. «Partiamo dal racconto di chi sceglie di farsi un piccolo orto, che crediamo essere alla base dell’autosufficienza, per arrivare alla grande organizzazione, in cui ci si interroga su come si autogestisce una grande comunità. Ci sono storie molto distanti tra loro: chi sceglie di vivere con pochissimo, senza nemmeno l’elettricità, e chi invece ha creato un posto molto strutturato e autosufficiente anche per quanto riguarda istruzione, salute, sport, tutto quello che serve all’interno di un villaggio».
Nel girare il loro documentario, Fabio e Fatima hanno scelto di viaggiare come wwoofer. Il Wwoof, ovvero World Wide Opportunities on Organic Farms, è un’organizzazione che offre l’opportunità di lavorare in fattorie biologiche di tutto il mondo in cambio di vitto e alloggio. Per chi viaggia è un’opportunità di girare il mondo in modo molto economico, mentre per le fattorie è un aiuto concreto. Per entrambi è un’opportunità di scambio e arricchimento reciproco.
La campagna come sceltaNel raccontarmi il loro viaggio-documentario, Fabio e Fatima usano il termine neo-rurale. Quel neo mi fa capire cosa intendono per «rivoluzione». Le persone che oggi vivono in campagna hanno l’opportunità di sceglierlo. In questo modo scelgono anche di cambiare la propria vita verso una pratica di autosufficienza. È questa la rivoluzione, la scelta di cambiare dal basso il modo di vivere di questa società, a partire dalle piccole cose che possiamo fare concretamente. Si tratta di una rivoluzione assolutamente non violenta, in quanto non si parte da un conflitto, ma dalla proposta attiva di un diverso stile di vita. Ecco perché è una rivoluzione bianca.
Produzioni dal basso«La Rivoluzione Bianca» è un documentario interamente autoprodotto e chiunque può sostenere il progetto acquistando delle quote su www.produzionidalbasso.com. Produzioni dal basso è una piattaforma online indipendente, non profit e gratuita. Chiunque può usufruirne per realizzare un proprio progetto (film, libro, produzione teatrale…). Il sistema è semplice: basta iscriversi e pubblicare il proprio progetto specificando l’investimento necessario per la realizzazione. Questa cifra viene suddivisa in quote, generalmente intorno ai 10 euro, che tutti possono sottoscrivere  In questa maniera chi realizza il progetto può farsi un’idea dell’interesse che suscita la sua opera e può eventualmente coprire le spese per la sua realizzazione.
Per sottoscrivere il progetto, basta cercare «La Rivoluzione Bianca» sul sito e cliccare su «sostieni»: acquistando un minimo di una quota si «prenota» una copia del documentario, che verrà spedito a chi si iscrive due mesi dopo il raggiungimento della quota totale.
È possibile vedere il trailer del documentario sul sito di Terra Nuova al seguente link: www.terranuovaedizioni.it/article5267.htm

La Ganga scorribanda!!!!!!!!!!!!!

“Io quello lì non lo candido”. Più chiaro di così Piero Fassino non poteva essere. Quello lì è Giusi La Ganga, ex luogotenente di Bettino Craxi in Piemonte, quando sedeva a Montecitorio negli scranni del Psi. Lunedì alla Gam - durante una riunione organizzata da Sinistra in Rete con i quattro candidati del Partito Democratico alle primarie – un giovane militante di Acmos aveva sollecitato l’ex segretario Ds a rispondere sulla possibilità che il Pd candidasse dei pregiudicati. Lui aveva garantito: “Non mi risulta che il nostro partito lo abbia mai fatto”, prima di sfogarsi con un gruppo di fedelissimi di fronte ai quali è stato ancor più rigido, escludendo in modo perentorio la candidatura di La Ganga Il seguito su Lo spiffero.com

.http://www.lospiffero.com/index.php?option=com_content&view=article&id=1318:la-ganga-la-sala-rossa-si-allontana&catid=6:sottoscala&Itemid=4

Inizia una nuova fase vi racconto un lustro di grande fermento trasformato in letame dalle lobby del potere che cogestiscono il mondo del lavoro

Una nuova battaglia ad armi impari sta partendo, ci risiamo anzichè stare nei canoni comuni della comunicazione, partono le scorrribande fascistoide mafiose. Adesso saeà l'ultima volta. Le risposte non tarderanno ad essere date. Somo stufo di come la stoltaggine sia diffusa all'interno del nostro sistema lavorativo e sindacale. Tutti cercano solo la propria personale affermazione alleandosi di volta in volta col bastonatore di turno. Come si fa a non comprendere la gravità che stiamo attraversando e che il destino di ognuno in azienda è già tracciato. Chissà

lunedì 3 gennaio 2011

UNA CITAZIONE A SPROPOSITO DI SUSANNA CAMUSSO da Pietro Ancona

Per suffragare con una autorità moralmente indiscussa il suo attacco alla Fiom la signora Camusso cita Giuseppe Di Vittorio che avrebbe affermato: Quando c'è una sconfitta non possono non essere stati commessi degli errori. Nessuna grande sconfitta è figlia solo della controparte."..................................... La CGIL............................ Se fosse ancora un Sindacato dei lavoratori avrebbe  dovuto non riconoscere le newco della fiat come entità legittime.....................................................................
 Perchè la CGIL fa tutto questo? Perchè ormai non è più se stessa. Ora è una holding, una conglomerata di partecipazioni societarie a centinaia e centinaia di enti bilaterali che gestiscono un badget di miliardi di euro e dispongono di migliaia di dipendenti molti dei quali ingaggiati con la legge Biagi. Gli interessi della CGIL sono oramai simili ed omologati a quelli della Confindustria e sono entrati in conflitto con quelli dei lavoratori.
 La dottrina dietro la quale si nasconde questa tumorale degenerazione è quella della sussidarietà che per prosperare ha bisogno di crisi sempre più acute del welfare. Ecco quindi che il conflitto si estende financo allo Stato sociale.  Questa è la grande patologia italiana: Sindacati che sono compromessi con il padronato con legami assai forti in centinaia e centinaia di enti bilaterali ed un Parlamento fatto tutto di partiti favorevoli o strumenti della Confindustria. Nel mondo, ad eccezione degli USA, non è così: i sindacati stanno dalla parte dei lavoratori ed in Parlamento c'è quasi dappertutto un partito socialista o socialdemocratico o comunista che non tiene il sacco alla destra al potere. Pietro Ancona
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