Oggi molte persone sono concretamente autosufficienti: vivono di quello che producono, non sono dipendenti dalle logiche di mercato, costruiscono le case secondo criteri di sostenibilità, lavorano la terra senza danneggiarla… e in genere sono molto rilassate. Il documentario La Rivoluzione Bianca racconta questa storia.
Partire da un ortoFabio ha studiato cinema e oggi di lavoro fa il videomaker; Fatima, andalusa, è un perito agrario che si sta specializzando in ecologia. Viaggiando tra Spagna e Italia, gli autori raccolgono una panoramica di esperienze concrete. «Attraversiamo diversi livelli» ci raccontano. «Partiamo dal racconto di chi sceglie di farsi un piccolo orto, che crediamo essere alla base dell’autosufficienza, per arrivare alla grande organizzazione, in cui ci si interroga su come si autogestisce una grande comunità. Ci sono storie molto distanti tra loro: chi sceglie di vivere con pochissimo, senza nemmeno l’elettricità, e chi invece ha creato un posto molto strutturato e autosufficiente anche per quanto riguarda istruzione, salute, sport, tutto quello che serve all’interno di un villaggio».
Nel girare il loro documentario, Fabio e Fatima hanno scelto di viaggiare come wwoofer. Il Wwoof, ovvero World Wide Opportunities on Organic Farms, è un’organizzazione che offre l’opportunità di lavorare in fattorie biologiche di tutto il mondo in cambio di vitto e alloggio. Per chi viaggia è un’opportunità di girare il mondo in modo molto economico, mentre per le fattorie è un aiuto concreto. Per entrambi è un’opportunità di scambio e arricchimento reciproco.
La campagna come sceltaNel raccontarmi il loro viaggio-documentario, Fabio e Fatima usano il termine neo-rurale. Quel neo mi fa capire cosa intendono per «rivoluzione». Le persone che oggi vivono in campagna hanno l’opportunità di sceglierlo. In questo modo scelgono anche di cambiare la propria vita verso una pratica di autosufficienza. È questa la rivoluzione, la scelta di cambiare dal basso il modo di vivere di questa società, a partire dalle piccole cose che possiamo fare concretamente. Si tratta di una rivoluzione assolutamente non violenta, in quanto non si parte da un conflitto, ma dalla proposta attiva di un diverso stile di vita. Ecco perché è una rivoluzione bianca.
Produzioni dal basso«La Rivoluzione Bianca» è un documentario interamente autoprodotto e chiunque può sostenere il progetto acquistando delle quote su www.produzionidalbasso.com. Produzioni dal basso è una piattaforma online indipendente, non profit e gratuita. Chiunque può usufruirne per realizzare un proprio progetto (film, libro, produzione teatrale…). Il sistema è semplice: basta iscriversi e pubblicare il proprio progetto specificando l’investimento necessario per la realizzazione. Questa cifra viene suddivisa in quote, generalmente intorno ai 10 euro, che tutti possono sottoscrivere In questa maniera chi realizza il progetto può farsi un’idea dell’interesse che suscita la sua opera e può eventualmente coprire le spese per la sua realizzazione.
Per sottoscrivere il progetto, basta cercare «La Rivoluzione Bianca» sul sito e cliccare su «sostieni»: acquistando un minimo di una quota si «prenota» una copia del documentario, che verrà spedito a chi si iscrive due mesi dopo il raggiungimento della quota totale.
Per sottoscrivere il progetto, basta cercare «La Rivoluzione Bianca» sul sito e cliccare su «sostieni»: acquistando un minimo di una quota si «prenota» una copia del documentario, che verrà spedito a chi si iscrive due mesi dopo il raggiungimento della quota totale.
È possibile vedere il trailer del documentario sul sito di Terra Nuova al seguente link: www.terranuovaedizioni.it/article5267.htm